martedì 20 ottobre 2015

Tutto fugge

Pi Greco

È degno di ammirazione il Pi greco
tre virgola uno quattro uno.
Anche tutte le sue cifre successive sono iniziali, cinque nove due, poiché non finisce mai.
Non si lascia abbracciare sei cinque tre cinque dallo sguardo,
otto nove, dal calcolo, sette nove dall'immaginazione,
e nemmeno tre due tre otto dallo scherzo,
ossia dal paragone quattro sei con qualsiasi cosa due sei quattro tre al mondo.
Il serpente più lungo della terra dopo vari metri si interrompe.
Lo stesso, anche se un po' dopo, fanno i serpenti delle fiabe.
Il corteo di cifre che compongono il Pi greco non si ferma sul bordo della pagina,
È capace di srotolarsi sul tavolo, nell'aria, attraverso il muro, la foglia, il nido, le nuvole,
diritto fino al cielo, per quanto è gonfio e senza fondo il cielo.
Quanto è corta la treccia della cometa, proprio un codino!
Com'è tenue il raggio della stella, che si curva a ogni spazio!
E invece qui due tre quindici trecentodiciannove il mio numero di telefono
il tuo numero di collo l'anno millenovecentosettantatré sesto piano
il numero degli inquilini sessantacinque centesimi la misura dei fianchi due dita
sciarada e cifra in cui vola e canta usignolo mio oppure si prega di mantenere la calma,
e anche la terra e il cielo passeranno,
ma non il Pi greco,
oh no, niente da fare,
esso sta lì con il suo cinque ancora passabile,
un otto niente male, un sette non ultimo,
incitando, ah, incitando
l'indolente eternità a durare.

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-78811>
 
Wislawa Szymborska

Il ritmo di questa poesia è pazzesco. Ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta. Questa poesia è meravigliosa ed io la leggo e rimango senza fiato. La capacità di mischiare numeri e parole, un simbolo matematico che è ricco di significato e che regge equazioni e teoremi e formule.
"..incitando l'indolente eternità a durare": io sono incantata.

Pánta rêi.

Non l'avrei mai detto, ma mi sto abituando anche io a vedere le cose mutare. Certo, a volte è una cosa positiva, come quando passano i brutti periodi e non te ne accorgi. Perché, si, passa tutto.
Passano gli esami, a volte più lentamente, ma passano. Passano i raffreddori. Passa il mal di pancia delle mestruazioni. Passa il brufolo sulla guancia. Passa l'estate. Passano le cose brutte. Passano le cose belle. Passano le persone, se ne vanno. Passano le paure. Passano le mode. E a noi non resta altro che un mare di sensazioni. Ma poi, forse, passeranno anche quelle.

Mi sono resa conto che mi sto abituando a veder passare le cose, a vederle cambiare. Mi sono resa conto che mi sono abituata a vedere abituare. Che cosa strana
Il giorno prima di fare quell'esame così pesante avevo l'ansia, di notte non riuscivo a dormire ed io ero abituata a quell'ansia, alla tachicardia e al bruciore di stomaco che passano solo giocando al Mahjong e prendendo la tisana alla Melissa.
Non avrei mai messo in conto di abituarmi alla paura e all'ansia. Mi sono abituata a vedere quel chilogrammo in più, ché sono quarantaquattro e non più quarantatré. Mi sono abituata al dolore dei tacchi alti dopo ore in piedi. ( Per fortuna)
E poi mi trovo a fare i conti e a fare una conoscenza più forte con le parole di quelli che vogliono rimorchiarti così, per passatempo. Li riconosci, sono quelli che ti scrivono le stesse cose, che ti chiedono le stesse cose e non fanno attenzione a nulla.
Mi sono abituata all'indifferenza di alcune persone e alle attenzioni non richieste di altre persone.
Mi sono abituata anche all'idea che tutto passa, ché, come dissi una volta, ha un prezzo, a seconda di quanto sia più o meno fuggevole.
Non avrei mai detto che mi sarei abituata a vedere andare via, scappare, cambiare. Cambiare idea, cambiare opinione, cambiare le parole, cambiare i comportamenti, cambiare i rapporti e vederli andare avanti, retrocedendo.

Non mi sono abituata, però, ad alcuni sorrisi che ti spezzano il fiato. Non mi sono abituata ad alcune situazioni. E per fortuna non mi sono abituata al ritardo dell'autobus, altrimenti oggi l'avrei perso.

Ma, se tutto fugge, dove cazzo va?


4 commenti:

  1. Oh bella davvero. Più che incantevole direi. Detto da uno che odia la matematica è una gran cosa.
    ''Tutto passa'' più che Eraclito a me viene in mente un altra persona.
    Ma a volte penso, ok tutto passa, ma se invece di far scorrere tutto mi mettessi a nuotare in contro corrente? Poi mi ricordo che non so nuotare.
    Comunque hai anche brutte abitudini secondo me.
    Bella domanda, invece di darti una risposta ti faccio altre due io.
    Fugge da cosa? E da dove è partito?
    Bel video, ma la musica non è un gran che, sempre secondo me

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  2. No, Giuseppe. Sono i Pink Floyd.
    Non so, fugge da noi!

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  3. Tutto fugge per ritornare ciclicamente, il tempo è un eterno ripetersi, in questo sono d'accordo con le culture più antiche...
    Il video è bellissimo, l'anno scorso sono stata a Roma e ho visto la mostra di Escher, splendida e folgorante!!

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